Tutto quello che c'è da sapere sull'Occhio di tigre, una delle pietre più usate in gioielleria.
Il quarzo Occhio di tigre deve il nome alla somiglianza tra il suo colore e l'iride del maestoso animale asiatico. Questo minerale, molto utilizzato in gioielleria e bigiotteria, arriva prevalentemente dal Sudafrica e, forse non tutti sanno che ne esistono delle varianti dalle tonalità diverse dal classico marrone e giallo. Considerata una pietra portafortuna, l'Occhio di tigre viene impiegato anche da chi crede nei benefici energetici che potenzialmente possono scaturire dalle pietre naturali: la sua scheda completa aiuterà a capire anche qual è la sua utilità.
L'Occhio di tigre è una pietra che si può definire come una varietà di quarzo, caratterizzata da inclusioni simili a striature di crocidolite, le quali contribuiscono a formare il tipico effetto ottico che viene chiamato gatteggiamento, proprio perché ricorda l'iride dei felini. Queste fibre, molto evidenti nell'Occhio di tigre - che è un minerale prevalentemente di color marrone – sono giallo-dorate e fanno sì che la gemma sia molto apprezzata nella creazione di monili di vario genere, solitamente anche abbastanza economici. Il taglio prediletto per le pietre di questo minerale è il cabochon e c'è dell'altro da sapere: appartengono alla stessa famiglia anche l'Occhio di tigre blu, detto Occhio di falco, l'Occhio di tigre rosso, chiamato Occhio di bue o di toro, e l'Occhio di tigre grigio, noto come Occhio di gatto.
Le ultime tendenze in fatto di accessori preziosi segnano il ritorno delle gemme naturali in abbinamento a montature e catenine in oro o altre leghe di valore, ma non solo: dalle collane con pietre dure alle fibbie delle borsette, i dettagli si fanno colorati grazie ai minerali che la terra offre. Nello specifico, a proposito dell'Occhio di tigre e i gioielli che si possono realizzare con la pietra, di solito tendono ad avere un sapore vintage e sono spesso adatti sia per le donne, sia per gli uomini. A tal proposito, persino un marchio d'élite come Rolex negli anni Settanta si è ispirato ai toni della gemma in questione per creare il suo Rolex occhio di tigre: caratterizzato da un quadrante color bronzo e da quello che si potrebbe definire un bracciale Occhio di tigre in oro giallo e acciaio, che richiama le striature del nobile animale, è stato un accessorio molto apprezzato dagli italo-americani anche nei successivi anni Ottanta.
Se si ama molto questo minerale dai toni della terra, non si sbaglia con l'Occhio di tigre su di un bracciale o degli anelli in Occhio di tigre, tutti accessori che vanno indossati lontani dal volto, dunque più versatili e facili fa abbinare anche con outfit complementari.
Stando soprattutto a quanto sostiene la cristalloterapia, la pietra Occhio di tigre ha un significato, così come ce l'hanno molti altri minerali, e anche delle proprietà. Partendo proprio da quello che dell'Occhio di tigre è il significato, sarebbe legato all'elemento del fuoco e correlato al terzo Chakra, quello corrispondente all'ombelico e al plesso solare. Però non è la sola parte del corpo che la pietra simboleggerebbe: visto e considerato il nome della gemma, un'antica credenza gli attribuisce un potere benefico sugli occhi. Inoltre, pare che i soldati romani portassero in battaglia una pietra di Occhio di tigre con sopra incisi simboli portafortuna: da qui la sua aura protettiva contro le avversità, che si protrae nel Medioevo e pure nel mondo islamico.
Sempre stando ai principi della cristalloterapia, l'occhio di tigre e le sue proprietà sull'organismo sarebbero numerose. Ad esempio l'Occhio di tigre svolgerebbe un'azione sedativa contro la cefalea e andrebbe a equilibrare i flussi energetici, contenendo l'iperattività nervosa e delle ghiandole surrenali. La pietra in esame sarebbe utile anche per la depurazione del fegato e l'equilibrio salutare di milza, pancreas e intestino, quindi parrebbe indicata anche per le affezioni respiratorie, dal semplice raffreddore all'asma e la bronchite. A livello psicologico, l'Occhio di tigre sarebbe in grado di sedare gli stati ansiosi, ristabilendo la calma necessaria per prendere decisioni e fare chiarezza dento sé stessi. Ovviamente tutto questo non ha a che fare con l'esperienza scientifica e comprovata di medici e specialisti, cui è sempre doveroso rivolgersi in caso di malesseri.